Rifugiati e terroristi costituiscono un nodo attorno ai quali la sfera pubblica si dilata, producendo distorsioni degli assetti normativi che si credevano consolidati nelle democrazie liberali: hotspot galleggianti, programmi di sorveglianza, tribunali specializzati, percorsi di de-radicalizzazione obbligatori, blacklisting, trasferimenti forzati, entrano ormai nella pratica quotidiana e nel discorso mediatico. Quanto rischio contiene l’arrivo dei migranti, chi lo calcola, con quale algoritmo, in nome di quale sicurezza e con quali effetti per la società? A monte, la tragedia epocale della guerra in Siria, che continua ad avvitarsi producendo mostri senza che nemmeno se ne intraveda la fine. Ancora più lontano, quasi rimossa, echi di una relazione intima fra terrore e sovranità, fra stato e violenza, che però lo slittamento verso l’eccezione in nome della sicurezza rischia di dissotterrare e riportare alla luce anche qua.
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Famiglie, adulti, bambini, intere popolazioni in cammino per raggiungere luoghi lontani dalla guerra e dalla miseria: sono i protagonisti di fotogrammi ormai abituali su giornali, media, social network mondiali. Anche il mondo digitale accresce la sua attenzione fino a definire l’accesso a Internet come un “abilitatore di diritti umani”, nelle parole di Mark Zuckerberg. Al di là dell’attenzione finanziaria all’ampliamento del mondo connesso, la Rete rende disponibili servizi e app dedicate al tema per immaginare e produrre soluzioni efficaci ad alcuni dei problemi più urgenti: trovare un alloggio, ritrovare familiari e parenti, anche loro in fuga dai paesi di origine, gestire l’accoglienza, seguire e proporre corsi e formazione. Inoltre i legami digitali sono fondamentali per comunicare storie, positive o emblematiche, per fornire prospettive politiche, per delineare una rete territoriale forte e solidale che attenui l’impatto sociale dei flussi migratori e fornisca sostegno a chi fugge dalla barbarie. Uno storytelling attento e puntuale in cui si inserisce la musica, divulgatrice di storie oltre ogni confine e barriere.
Storie in musica e di musica a cura di Sandro Joyeux.
Domenica 9 ottobre: 15.00 – 20.30
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